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Текст: Fabrizio De Andrè. Volume 8. Le Storie Di Ieri.


Mio padre aveva un sogno comune
condiviso dalla sua generazione
la mascella al cortile parlava
troppi morti lo hanno tradito
tutta gente che aveva capito.

E il bambino nel cortile sta giocando
tira sassi nel cielo e nel mare
ogni volta che colpisce una stella
chiude gli occhi e si mette a sognare
chiude gli occhi e si mette a volare.

E i cavalli a Salo sono morti di noia
a giocare col nero perdi sempre
Mussolini ha scritto anche poesie
i poeti che strade creature
ogni volta che parlano e una truffa.

Ma mio padre e un ragazzo tranquillo
la mattina legge molti giornali
e convinto di avere delle idee
e suo figlio e una nave pirata
e suo figlio e una nave pirata.

E anche adesso e rimasta una scritta nera
sopra il muro davanti casa mia
dice che il movimento vincera
il gran capo ha la faccia serena
la cravatta intonata alla camicia.

Ma il bambino nel cortile si e fermato
si e stancato di seguire gli aquiloni
si e seduto tra i ricordi vicini i rumori lontani
guarda il muro e si guarda le mani
guarda il muro e si guarda le mani
guarda il muro e si guarda le mani.