Текст: Renato Zero. Nei Giardini Che Nessuno Sa.
Senti quella pelle ruvida.
Un gran freddo dentro l?anima,
fa fatica anche una lacrima a scendere giu.
Troppe attese dietro l?angolo,
gioie che non ti appartengono.
Questo tempo inconciliabile gioca contro te.
Ecco come si finisce poi,
inchiodati a una finestra noi,
spettatori malinconici,
di felicita impossibili?
Tanti viaggi rimandati e gia,
valigie vuote da un?eternita?
Quel dolore che non sai cos?e,
solo lui non ti abbandonera mai, oh mai!
E? un rifugio quel malessere,
troppa fretta in quel tuo crescere.
Non si fanno piu miracoli,
adesso non piu.
Non dar retta a quelle bambole.
Non toccare quelle pillole.
Quella suora ha un bel carattere,
ci sa fare con le anime.
Ti darei gli occhi miei,
per vedere cio che non vedi.
L?energia, l?allegria,
per strapparti ancora sorrisi.
Dirti si, sempre si,
e riuscire a farti volare,
dove vuoi, dove sai,
senza piu quei pesi sul cuore.
Nasconderti le nuvole,
quell?inverno che ti fa male.
Curarti le ferite e poi,
qualche dente in piu per mangiare.
E poi vederti ridere,
e poi vederti correre ancora.
Dimentica, c?e chi dimentica
Distrattamente un fiore una domenica
E poi? silenzi. E poi silenzi.
Nei giardini che nessuno sa
Si respira l?inutilita.
C?e rispetto grande pulizia,
e quasi follia.
Non sai come e bello stringerti,
ritrovarsi qui a difenderti,
e vestirti e pettinarti si.
E sussurrarti non arrenderti
nei giardini che nessuno sa,
quanta vita si trascina qua,
solo acciacchi, piccole anemie.
Siamo niente senza fantasie.
Sorreggili, aiutali,
ti prego non lasciarli cadere.
Esili, fragili,
non negargli un po' del tuo amore.
Stelle che ora tacciono,
ma daranno un segno a quel cielo.
Gli uomini non brillano
Se non sono stelle anche loro.
Mani che ora tremano,
perche il vento soffia piu forte?
non lasciarli adesso no.
Che non li sorprenda la morte.
Siamo noi gli inabili,
che pure avendo a volte non diamo.
Dimentica, c?e chi dimentica,
distrattamente un fiore una domenica
e poi silenzi. E poi silenzi
Un gran freddo dentro l?anima,
fa fatica anche una lacrima a scendere giu.
Troppe attese dietro l?angolo,
gioie che non ti appartengono.
Questo tempo inconciliabile gioca contro te.
Ecco come si finisce poi,
inchiodati a una finestra noi,
spettatori malinconici,
di felicita impossibili?
Tanti viaggi rimandati e gia,
valigie vuote da un?eternita?
Quel dolore che non sai cos?e,
solo lui non ti abbandonera mai, oh mai!
E? un rifugio quel malessere,
troppa fretta in quel tuo crescere.
Non si fanno piu miracoli,
adesso non piu.
Non dar retta a quelle bambole.
Non toccare quelle pillole.
Quella suora ha un bel carattere,
ci sa fare con le anime.
Ti darei gli occhi miei,
per vedere cio che non vedi.
L?energia, l?allegria,
per strapparti ancora sorrisi.
Dirti si, sempre si,
e riuscire a farti volare,
dove vuoi, dove sai,
senza piu quei pesi sul cuore.
Nasconderti le nuvole,
quell?inverno che ti fa male.
Curarti le ferite e poi,
qualche dente in piu per mangiare.
E poi vederti ridere,
e poi vederti correre ancora.
Dimentica, c?e chi dimentica
Distrattamente un fiore una domenica
E poi? silenzi. E poi silenzi.
Nei giardini che nessuno sa
Si respira l?inutilita.
C?e rispetto grande pulizia,
e quasi follia.
Non sai come e bello stringerti,
ritrovarsi qui a difenderti,
e vestirti e pettinarti si.
E sussurrarti non arrenderti
nei giardini che nessuno sa,
quanta vita si trascina qua,
solo acciacchi, piccole anemie.
Siamo niente senza fantasie.
Sorreggili, aiutali,
ti prego non lasciarli cadere.
Esili, fragili,
non negargli un po' del tuo amore.
Stelle che ora tacciono,
ma daranno un segno a quel cielo.
Gli uomini non brillano
Se non sono stelle anche loro.
Mani che ora tremano,
perche il vento soffia piu forte?
non lasciarli adesso no.
Che non li sorprenda la morte.
Siamo noi gli inabili,
che pure avendo a volte non diamo.
Dimentica, c?e chi dimentica,
distrattamente un fiore una domenica
e poi silenzi. E poi silenzi
Renato Zero
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